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Starlite Desperation Official Website | ||||||||||||||
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La band che rilasciò a The Rock Explosion una delle interviste più deliranti di tutti i tempi, ovvero i The Starlite Desperation si ripresentano all'appello con questo Ep di 6 tracce titolato "Violate A Sundae". Così dopo il full-lenght di debutto " Show You What A Baby Wont" (1998 LP/CD Gold Standard Labs) ed il seguito, prodotto da Davy Vain, "Go Kill Mice" (1999 LP/CD Flapping Jet), alcuni cambi di line-up, lo scioglimento e la peregrinazione che li ha portati dalla California a Detroit e viceversa, la band di Dante si ripresenta all'appello; fiera delle recenti date di supporto a Black Rebel Motorcicle Club e Yeah, Yeah, Yeahs e scalpitante per il prossimo tour europeo in compagnia degli International Noise Cospiracy. In mezzo a tutto questo arriva "Violate A Sundae" la cui release ufficiale è fissata per il 18 Maggio per l'accopiata Cold Sweat/Capitol. La sorpresa di fronte a questa manciata di brani è stata davvero grande; potrei infatti descrivervi i The Starlite Desperation come un riuscitissimo connubio fra rock'n'roll, fuzz, oscura disperazione, groove e garage. Insomma il mosaico che questi ragazzi hanno saputo comporre in maniera del tutto perfetta è un incontro fra Cramps, Stooges, Johnny Cash, Rolling Stones, White Stripe del tutto personalizzato, rielaborato e sparato sull'ascoltatore con una grande teatralità. Quando partono le chitarre fuzzate della opener sembra di ascoltare una versione modernizzata e spaziale di una ipotetica hit firmata da Iggy e dai fratelli Asheton, mentre la seguente "It's Loud" si attesta su di un mid tempo che potrebbe, in alcuni suoi spunti, ricordare i Cramps dell'era Glenn Danzig. Le atmosfere si fanno ancora più inquietanti nella parte iniziale di "Born To Be Dizzy", più vicina ad una sorta d'incrocio fra The Doors e White Stripes e capace di svilupparsi con un bel crescendo, malato e corrosivo. Inoltre vi segnalerei la parte finale con tanto di batteria sugli scudi a dettare ritmi marziali! "Frustration" è un viaggio fra gli allucinogeni più puri, segnato da un impatto frontale fra parti più veloci e break rarefatti ed ultradistorti. "Conga Line" è fin troppo caotica per i miei gusti, ma il riscatto arriva subito dopo con l'energica essenza di "Everlasting Crime", per la quale, citerei i Rolling Stones come principale influenza. Gli accostamenti lasciano comunque il tempo che trovano, poichè la band ha oramai sviluppato una propria ben precisa identità. Per questa ragione consiglierei a chi interessato, di ascoltare i The Starlite Desperation attraverso il loro sito ufficiale e di valutare di persona un'effettiva compatibilità con i gusti personali. A mio avviso i ragazzi possono soddisfare, grazie al loro variegato stile, una moltitudine di rockers. Detto questo non posso che elogiare l'operato di una band che sembra del tutto destinata a far sempre più parlare di se! Un'altra disperata stella in cerca della meritata fortuna è entrata nell'orbita di questo pianeta chiamato The Rock Explosion! Recensione realizzata da Bruno Rossi |
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